Live Report - TARJA 21.12.10, @ Magazzini Generali - Milano

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LaFallenAngel
view post Posted on 10/1/2011, 11:08




Live report:
Tarja Turunen – 21 dicembre 2010 @Magazzini Generali – Milano – Italy

Guests: Benighted Soul + Kells

Scaletta Tarja

1- Dark Star
2- My Little Phoenix
3- I Feel Immortal
4- Naiad
5- Falling Awake
6- I Walk Alone
7- Terrana Drum solo + Guglielmo Tell Overture di Gioacchino Rossini
8- Little Lies
9- Underneath
10- Medley anni '80: Where Were You Last Night/Heaven Is A Place On Earth/Living On A Prayer
11- Medley acustico Lappi I / Damned and Divine / Our Great Divide
12- Walking in the Air
13- Ciarán's Well
14- In For A Kill

- Pausa -

15- End Of All Hope
16- Die Alive
17- Until My Last Breath


Un primo giorno d'inverno in prima regola ha accolto Tarja ed il suo pubblico a Milano martedì 21 dicembre 2010 con tempo uggioso, con pioggia a tratti nevischio ed un gran freddo. Lo scenario attorno ai Magazzini Generali era assai squallido nell'interland milanese ma a scaldarlo un gruppo di metallari già in coda dalle prime ore del pomeriggio in attesa per uno dei concerti più interessanti dell'anno. L'eterogeneità del pubblico accorso era davvero sorprendente, c'erano ragazzine minorenni accompagnate dai genitori, ragazzi sui 20-30, fino a famiglie intere con bambini di pochi anni. Un'atmosfera bellissima da vivere e respirare che dimostra quanto la bella musica possa unire aldilà dei pregiudizi. Il ritardo nell'apertura dei cancelli, sui biglietti era segnata l'apertura alle 19 invece di fatto ci hanno fatti entrare ben dopo le 20, è coinciso con l'aumentare dell'intensità della pioggia che ha reso l'ingiustificata attesa aggiuntiva ancor più difficile da sopportare. All'interno il locale è subito apparso ben al di sotto delle aspettative, anche se ci avevano avvisato che i Magazzini Generali sono tutt'altro che eccezionali in fatto di spazio ed acustica nonché gestione. Un magazzino ferroviario lungo e stretto, con dei pilastri all'interno per sostenere un ballatoio ai lati della pista che di certo risultavano già fastidiosi quando di pubblico ce n'era poco, quando l'intero locale si è riempito sono diventati subito d'intralcio riducendo di molto la visibilità per chi si trovava nelle vicinanze.

Andando in bagno ho avuto l'occasione d'incrociare la cantante dei Kells, Virginie Goncalves, che, come una ragazza qualsiasi del pubblico, si stava preparando per il suo show truccandosi e vestendosi accompagnata dalla sua assistente. Questa scena mi ha lasciata un po' perplessa, per quanto non nutra simpatia per i Kells si tratta pur sempre di una band con 2 albums all'attivo ed un terzo in prossima uscita che proviene da un paese straniero, quindi un minimo di rispetto mi sembra doveroso darglielo e certo con rispetto non s'intende far cambiare la cantante e leader della band nel gabinetto pubblico circondata da migliaia di sconosciuti. Oltre a ciò ho notato che dentro al locale c'era solo lo stand con il merchandising di Tarja, tra l'altro venduto a dei prezzi ben superiori al normale, sicuramente il locale ha chiesto una cifra ben alta per dare l'autorizzazione alla vendita ed è anche per questo che alla fine del concerto la cantante dei Kells sotto la pioggia battente vendeva il proprio merchandising come la pescivendola di un mercato annonario. Una visione assai triste e poco rispettosa per un'artista.

Il concerto si è aperto con i Benighted Soul, francesi come i successivi Kells, sconosciuti ai più e che non hanno fatto una grande performance, complice anche la pessima acustica del locale che ha reso i suoni assai impastati e quasi indefinibili. Stessa sorte è toccata ai Kells, nonostante Virginie ce la mettesse tutta per coinvolgere il pubblico. Entrambi comunque non mi hanno emozionata, i Benighted Soul sono proprio all'inizio della loro carriera, non hanno nemmeno debuttato con un album, quindi hanno ancora molta strada da fare e si sente, i Kells invece se musicalmente mi sono parsi abbastanza preparati e di talento, non mi hanno entusiasmato per la composizione dei pezzi e per la voce, soprattutto nei suoi esploit growl assai imbarazzanti. Non c'era novità nei brani, quelli proposti avevano tutti più o meno la stessa struttura e, nella pessima acustica del locale, sebbene in cd potessero regalare determinate sensazioni, in live si sono perse completamente. Da notare comunque l'ottima presenza scenica di Virginie che non si è persa d'animo e si è mossa molto senza risparmiarsi né concedendosi un attimo di riposo, di questo bisogna darne atto.

Nel frattempo il locale si era riempito sino quasi a collassare. Il pubblico era così stipato da non riuscire nemmeno a muoversi ed infatti ho notato una staticità che mai mi era capitato di vedere in un concerto, forse però non era solo per colpa della forma del locale. Anche Tarja nel suo blog non ha mancato, dopo il concerto, di far notare come il pubblico fosse statico e meno coinvolto rispetto allo show del Gods of Metal 2009 e del 2008 all'Alcatraz di Milano. Ad ogni modo la soprano finnica, salendo sul palco, ha dato proprio un colpo di coda devastante alle band precedentemente esibitesi, un altro pianeta sia come acustica che come professionalità sul palco, d'altronde l'esperienza in questi casi si fa sentire. I tecnici della band devono aver fatto i salti mortali per

riuscire a tirar fuori un'acustica comprensibile e decente in quel luogo assolutamente non adatto per ospitare concerti. Un plauso va a loro ed al grandissimo lavoro che hanno fatto in questo senso.

Un lungo intro di pianoforte ha aperto le danze creando l'atmosfera adatta allo show, il silenzio e l'emozione rotti in un istante con l'attacco potente di Dark Star dove Tarja è stata accompagnata alla voce da Kevin Chown, cantante e bassista, e da li non si è più fermata. Grandi musicisti al suo seguito, oltre agli ormai fedeli scudieri Mike Terrana alle pelli e Max Lilja al violoncello, al suo fianco c'erano il già citato Kevin Chown, Christian Kretschmar alle tastiere (e successivamente al secondo violoncello) e Alex Scholpp alla chitarra.

Dal precedente album solista, Tarja ha subito eseguito la potente My Little Phoenix che ha scaldato il pubblico alla grande, poi un attimo di pausa con I Feel Immortal molto apprezzata dai presenti che l'hanno cantata senza riserve. Sono seguite la bonus track del nuovo album Naiad, Falling Awake e I Walk Alone nel cui ritornello il pubblico ha cantato a squarciagola sinonimo di quanto si sta cominciando a staccare la figura di Tarja dal suo passato come cantante dei Nightwish per diventare sempre più personale, indipendente.

A questo punto ecco la prima vera pausa dopo un'abbondante 40 minuti di show filato, prima solo brevi intermezzi con saluti sinceri e cordiali al pubblico con qualche parola pronunciata anche in italiano per la gioia dei presenti. E qui il possente Terrana ha avuto il suo attimo di gloria assoluto, con un assolo di batteria da ricordare, che rimane impresso sia per la bravura dimostrata che per gli sguardi e la coreografia che questo omone dalla cresta sa sempre regalare trasmettendo tutta la sua passione per la musica. L'Overture del Guglielmo Tell di Rossini con il suo drumming incavolato ha scaldato il pubblico regalandogli applausi meritatissimi che sembravano non volersi fermare mai. Il concerto è ripartito con la pestata Little Lies e la più tranquilla Underneath, entrambe prese dal nuovo album What Lies Beneath che dal vivo è risultato molto più emozionante che su cd, ha un tiro decisamente diverso che coinvolge e conquista all'istante.

Completamente a sorpresa Tarja ci ha regalato un medley anni '80 con Where Were You Last Night (già coverizzata anche nei Nightwish), Heaven Is A Place On Earth e Living On A Prayer, per continuare con un momento riflessivo col medley acustico di Lappi I, Damned and Divine ed Our Great Divide, dove Christian Kretschmar ha esordito con un secondo violoncello, che si è concluso con la riuscitissima Walking in the Air che è sempre un piacere immenso, per chi come me ha seguito i Nightwish dal loro esordio, sentire dal vivo accompagnata da quella voce che nessuno potrà mai sostituire e che ti resta nel cuore. Ed a tutti è sembrato di risentire i Nightwish nella loro era d'oro ricordandoli con un pizzico di nostalgia e qualche lacrima. Ma non c'è spazio per i rimpianti, Ciarán's Well ed In For A Kill ci fanno subito tornare alla prepotente e piena di talento realtà dove ancora la voce di Tarja è regina su un genere di cui è stata tra i precursori. Ore 23,30, la simulata fine show non convince nessuno, si sa che ci sarà un seguito dello show....e che seguito! Dopo pochi minuti Tarja non si fa desiderare sfondando il palco con un'altra carica nostalgica, End of All Hope dei Nightwish che tutti abbiamo cantato a squarciagola ma che forse nascondeva un messaggio ben preciso...ovvero la fine della speranza di sentire altri brani dei Nightwish nei suoi prossimi show, ed infatti con l'avvento del nuovo album le cover della sua vecchia band sono diminuite moltissimo dimostrando quanto Tarja sia ormai un'artista autonoma che non ha bisogno di rivangare il passato per dimostrare la sua bravura e professionalità. Lo show si chiude alla grande con Die Alive e Until My Last Breath, questa è la nuova era di Tarja e la sta portando avanti alla grande anche sotto l'aspetto scenografico e di presenza sul palco, spesso molto criticata in quanto risultava statica e poco coinvolta. Questa volta ha saputo stupire anche da questo punto di vista, grande intrattenitrice e come ben ci ha abituato ci ha regalato ben 4 cambi d'abito: esordendo con una lunga giacca scura con inserti a giglio fiorentino e maniche molto ampie, per poi cambiare con un'ampia e particolare maglia nera a brillantini dorati, passando per un corpetto nero tono su tono su lunga gonna a tubino, concludendo con un tailleur giacca-pantalone bianco corredato da microfono in medesima tinta. Che dire, Tarja ancora una volta ha dimostrato che i suoi concerti sono assolutamente da vedere anche per i più scettici sulla sua carriera solista e la sua musica è in grado di unire amanti non solo di diversi generi di metal ma anche di tutte le età e fa avvicinare a questo genere anche chi era pieno di pregiudizi ingiustificati.
 
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LaFallenAngel
view post Posted on 10/1/2011, 19:05




Repor pubblicato su Metal Shock Finland, per il quale ho inziato a collaborare, in inglese ^.-
http://metalshockfinland.wordpress.com/
http://metalshockfinland.wordpress.com/201...an-italy%c2%a0/
 
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