| QUEEN + PAUL RODGERS
"The Cosmos Rocks"
EMI
2008
voto: 7
Giovanni Barbo (Metallus)
Questi non sono i Queen. A scanso di equivoci, meglio drlo subito. L'operazione "The Cosmos Rocks" è stata portata avanti con una mezza dose di onestà: già, perché fortunatamente accanto al nome dei Queen compare pure formalmente quello di Paul Rodgers. Per quel che si sente nell'album, però, l'onestà totale sarebbe stata anteporre quello dell'ex cantante di Free e Bad Company a quel che resta dei Queen, qui perfetti nell'eseguire pezzi che rientrano però nella vena artistica di Mr. Rodgers. Che, con buona pace dei giornalisti di qualche quotidiano che lo trattano come un Carneade, non ha bisogno di provare niente a nessuno e si conferma con naturalezza immenso come sempre. E' un buon album di Paul Rodgers con i Queen, dunque, eccellente in alcuni episodi, meno credibile quando l'atmosfera si fa piu' aggressiva.
Dopo la falsa partenza di "Cosmsos Rockin'", i giochi di eco in "Time To Shine" rimandano piuttosto chiaramente ai Bad Company. Capace di giocare come pochi, pochissimi altri sulle corde dell'emozione, Rodgers commuove quando i ritmi si dilatano nelle splendide "Small" e "We Will Believe", dove l'eco dei Queen si fa sentire se non altro nell'uso dei cori. Piacevoli le atmosfere di "Call Me", che riprende il gusto - questo sì, dei Queen - di andare a pescare nella cultura e nella musica popolare, in questo caso gospel. La voce bluesy di Rodgers va a nozze con "Voodoo", e più in generale in tutta questa parte centrale, molto rilassata, dell'album. Non che il resto sia particolarmente vivace: anzi, il principale difetto di "The Cosmos Rocks" è proprio l'assenza quasi totale di pezzi propriamente rock, e la corrispondente latitanza di un Brian May che sia davvero incisivo. E questo, sì, è un peccato. Anche Roger Taylor e Brian May, in "Say it's No True", prestano le proprie voce a quello che è un pezzo estremamente atmosferico e toccante, forse il picco emotivo dell'intero lavoro.
Seppur fuorviante rispetto al nome sotto cui esce, comunque, "The Cosmos Rocks" è un buon album, suonato e soprattutto cantato con grande passione. Una dimostrazione di classe, cuore e professionalità, e in più almeno due o tre pezzi che si avviano a rimanere ben scolpiti nella memoria musicale anche negli anni a venire.
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