Royal Hunt - Paradox, 1997

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view post Posted on 11/8/2008, 14:44

"Un sogno per alcuni, un incubo per altri"

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BAND: Royal Hunt
ALBUM: Paradox
VOTO: n.d.
ANNO: 1997
ETICHETTA: Majestic Entertainemente / SPV
GENERE: Prog / Power Metal
RECENSORE: Alberto Capettini (Metallus)


In concomitanza con l’uscita del nuovo “Collision Course” dei Royal Hunt (ovvero la seconda parte del concept “Paradox”) riportiamo alla memoria dei fruitori del nostro portale la prima parte di quest’opera, intitolata appunto “Paradox” e risalente al 1997. Ma la nostra operazione di recupero ha anche una nota nostalgica perché il lavoro in questione rimane fino ad oggi l’apice artistico della band danese (ormai cosmopolita) e si poneva a crocevia di una prima parte di carriera commercialmente fruttuosa (il caro e vecchio Sol Levante) e marchiata dalle prestazioni vocali di un ispirato D.C. Cooper (perlomeno su due album) e le uscite successive (comunque di tutto rispetto) con John West dietro al microfono; in questo CD lo spettro compositivo veniva decisamente allargato relegando in secondo piano il mero retaggio symphonic power aggiungendo ampie dosi di prog in pezzi come il cadenzato epico “River Of Pain” o la lunga “Time Will Tell”. Tutti gli ingredienti per ottenere la formula dell’album inattaccabile sembrano essere presenti: la stentorea voce di D.C. Cooper a declamare testi dall’argomento impegnativo (la religione), la chitarra di Jacob Kjær che non sbaglia un assolo (da notare che il musicista era autodidatta), una sezione ritmica più fantasiosa che in passato e le tastiere del mastermind Andre Andersen meno “barocche” e più al servizio delle canzoni…ed alcune di esse sono veramente da urlo: “Message To God” ha una serie di alternarsi di situazioni da renderla immortale (e nella versione radio edit diventa pure un singolo di successo), la trascinante “Tearing Down The World” avrebbero voluto concepirla in molti ma tutti i 50 min. dell’album sono a conti fatti memorabili (tanto che uscirà in seguito anche la versione live dell’intero lavoro). Speriamo che la seconda parte non sfiguri troppo a confronto di questo capolavoro di metal melodico assolutamente da fare vostro grazie anche all’aiuto della Frontiers che ristamperà in primavera l’intero back catalogue del gruppo.


 
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