| BAND: Fratello Metallo ALBUM: Misteri VOTO: n.d. ANNO: 2008 ETICHETTA: Solid Rock / Self GENERE: Heavy Metal RECENSORE: Andrea Sacchi (Metallus)
L’esibizione dei Fratello Metallo al Gods Of Metal ha diviso il pubblico tra una parte che ha immediatamente eletto il carismatico Frate Cesare come Santo e chi invece ne contestava, anche aspramente, la presenza. Va detto però che il simpatico francescano, da anni sorta di simbolo del festival con le sue arringhe sanguigne e sincere, il suo messaggio lo ha sempre portato avanti con tutta la coerenza possibile, anche ora che si ritrova ad essere il front-man di una band heavy metal (manovra commerciale o sincera vocazione che sia). La musica dei Fratello Metallo, facilonerie a parte, viene davvero dal cuore. Colpiscono in primis i testi scritti dal Cappuccino, talvolta simili a preghiere, talaltra punti di vista di un religioso semplice ma determinato, che vanno a descrivere tante tematiche umane: l’amore, il sesso, la vita, le fede, nonché vizi come il tabagismo e l’alcolismo. I brani sono squisitamente naif e dalla struttura lineare, come se Frate Cesare volesse parlare non solo ai giovani metallari suoi beniamini ma a tutti quanti, a quelle persone che affollano le piazze e le strade e con cui siamo soliti avere a che fare nella nostra quotidianità. Musicalmente, i Fratello Metallo propongono un hard’n’heavy abbastanza veloce e robusto che tuttavia non disdegna parentesi più melodiche anche piacevoli all’ascolto. Con l’ausilio di bravi musicisti come Andrea Rossi alla chitarra e Fabio Dalè al basso, Frate Cesare interviene con la sua voce roca e potente, di certo non particolarmente intonata, ma trascinata dalla volontà di un uomo che vuole arrivare a tutti. Talvolta si lascia andare a tonalità prossime al canto gregoriano, come nel caso della bella “Maria Maiestatis”, ottenendo qui dei risultati pregevoli. Ci congediamo da Frate Cesare e dai Fratello Metallo evitando ogni valutazione numerica. Se il valore artistico di “Misteri” non è certamente alto, l’album colpisce per l’estrema spontaneità e per il suo messaggio tanto forte quanto semplice.
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