Blaze Bayley - The man who would not die, 2008

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view post Posted on 4/8/2008, 15:36

"Un sogno per alcuni, un incubo per altri"

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BAND: Blaze Bayley
ALBUM: The man who would not die
VOTO: 7
ANNO: 2008
ETICHETTA: Blaze Bayley Records / Audioglobe
GENERE: Heavy Metal
RECENSORE: Anna Minguzzi (Metallus)

Blaze non molla. Lascia passare quattro anni dal suo ultimo disco, cambia completamente band di supporto e si imbarca in un’altra impresa, producendo da sé il suo nuovo disco e dandogli un’impronta chiaramente rinnovata, dando fra l’altro connotazioni più oscure alla sua voce, in linea con il resto dell’album. Si percepisce un’atmosfera strana, un po’ da incubo e un po’ da simbologia mitologico – religiosa, che traspare già guardando la sconcertante copertina, dove un uomo flagellato viene accerchiato da individui mascherati con teste a forma di animale, sullo sfondo di altri simboli molto chiari, come un cappio, le mura di un edificio che potrebbe benissimo essere una chiesa e la polena di una barca. Tutti simboli insomma che rimandano alla morte (non manca difatti lo scheletro con la falce), ma paradossalmente si tratta dell’album che segna la rinascita per questo artista, che può avere molti pregi e difetti ma di cui di sicuro non si può dire che sia fortunato.
Questa cupezza si riflette naturalmente sui brani, caratterizzati di solito da un ritmo veloce, quasi furioso in alcuni casi, in cui si alternano bene le parti cantate e quelle strumentali, per un heavy metal che non sa di vecchio, ma anzi sprigiona una forte carica vitale. In particolare, i due brani più intensi da questo punto di vista sono “While You Were Gone” e “At The End Of Tne Day”. Entrambi contengono una prima parte lenta e affidata principalmente a voce e chitarra senza effetti, ed entrambe tendono a velocizzarsi, anche se la prima aggiunge gli altri strumenti molto più rapidamente, per poi terminare con un semplice arpeggio di chitarra, mentre la seconda mantiene più a lungo la sua cadenza tranquilla. Sono i due brani in cui la voce di Blaze tocca i suoi vertici a livello emozionale, dimostrando che anche questo singer, spesso bistrattato ed eterno comprimario, ha comunque delle buone carte da giocare. Anche “Voices From The Past” suscita interesse, soprattutto perché si tratta di un brano vario, in cui parti strumentali veloci si alternano regolarmente a parti cantate più lente e meditative. Che l’ex Maiden abbia finalmente trovato la strada giusta?



 
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view post Posted on 4/8/2008, 16:23
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La psicologa assonnata dei gay dalla nascita e piena di amici gay xD

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Chissà se il titolo è riferito a quella cosa sui Maiden che mi facevi notare l'altro giorno :)
 
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view post Posted on 4/8/2008, 16:31

"Un sogno per alcuni, un incubo per altri"

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Ahahah non ci avevo pensato!
 
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view post Posted on 4/8/2008, 18:04

"Un sogno per alcuni, un incubo per altri"

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Spetta che allora la spiego anche agli altri:
Settembre 1981: Paul Di'Anno viene allontanato dai Maiden: in Venezuela e Brasile esce "Maiden Japan" con una copertina diversa con Eddie che tiene in mano la testa mozzata di Paul (ce l'ho! pagata una fucilata ma ce l'ho!)
Maggio 1993: Bruce Dickinson lascia i Maiden; esce il singolo "Hallowed be thy name" live con in copertina Eddie versione diavolo che inforcona Bruce.

Invece alla fuoriuscita di Blaze niente gli è stato dedicato. Però, fosse così, lo avrebbe fatto al primo dischi e non 9 anni dopo.
Secondo me è più un riferimento a se stesso: ogni volta rinasce: fine Wolsbane, fine Maiden, fine Blaze, alcolismo, incidente in moto, ora la moglie sta male, ma lui c'è sempre.

PS
Ho anche il singolo di Hallowed naturalmente ;)
 
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3 replies since 4/8/2008, 15:36   84 views
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