| - Live Report - Domenica 13 Aprile 2008 @ Alcatraz - Milano
Forever Slave + Firewind + KAMELOT (Ghost Opera European Tour part II)
scaletta:
- Solitaire - Rule the World - When the Light Are Down - The Edge of Paradise - Center of the Universe - Abandoned - Nights of Arabia - assolo di basso - pezzo strumentale - assolo di chitarra - assolo di batteria - The Human Stain - The Haunting - Somewhere in Time - Eden Echo - assolo di tastiera - Forever
* Fine prima parte *
- Ghost Opera - I Love You to Death - Karma
* Fine seconda parte *
- March of Mephisto
Precissimi all'Alcatraz come orologi svizzeri, alle 19,00 apertura dei cancelli, e nonostante la fila era unica, con assolutamente più gente di quanta ci aspettassimo, ed il ritardo con cui siamo arrivate ci ha costrette ad occupare gli ultimi posti, nel giro di 10 minuti eravamo dentro. I primi entrati hanno occupato i posti elevati, quindi è stato molto facile aggiudicarsi la prima fila sul lato destro del palco, anche prendendosela comoda per gli acquisti. Ho visto passarmi accanto Casey Grillo, batterista dei Kamelot, e sparire nel backstage, impossibile fermarlo, lo stesso è accaduto con il cantante Roy Khan.Tempi rispettati in maniera maniacale, come da programma alle 19,30 più o meno è salita sul palco la prima formazione, i Forever Slave. Nulla di eccezionale, sicuramente ha fatto molta figura la cantante con il suo vestitito succinto, stivaloni con tacco+zeppa infinito, e stringivita molto provocante, che non per la sua voce. Nulla più dei ben più conosciuti Evanescence, l'unico a distinguersi per la sua bravura e per l'apporto di ritmi più metal è stato il batterista, un bestione più affine a bands metalcore che non a questi generi più commerciali. Livello bassino anche per la tastiera, collegata ad un mac-book per intri preregistrati ed effetti vocali. Nulla di che, tranquillamente trascurabili. Scena di tutt'altro livello per i Firewind, ottimi musicisti che hanno dimostrato grande versatilità,soprattutto il secondo chitarrista che tra un assolo ed un riff, si districava anche nell'uso della tastiera. Batterista macina, con supporto di effetti scenici dati da piatti dalla forma assurda e bacchette con led colorati. Da non fan di questa band, non sapevo cosa aspettarmi da loro, molto bravi sul livello musicale, ma non ho notato una grande varietà tra le canzoni. Potrebbero fare molto di più secondo me al loro livello, o semplicemente non hanno scelto canzoni che mi abbiano colpito, a parte le ultime due sul finale della loro esibizione. E finalmente, alle 21,30 precise, ecco nuovamente abbassarsi le luci per le vere star della serata, i KAMELOT. Batteria impressionante, rialzata, con doppia grancassa decorata con la copertina del nuovo album Ghost Opera ed uno stuolo di piatti argentati, sul retro un lenzuolo enorme anche questo riportante la stupenda cover del nuovo album. Sul palco vuoto, dove si poteva intravedere solo la figura seduta di Casey Grillo, ecco apparire come una vestale spettrale una violinista vestita di nero e indossante una maschera piumata. L'intro che apre il nuovo album, Solitaire, proposto dal vivo è stato veramente emozionante, qualcosa che ti resta dentro, difficile da dimenticare e da rivedere in un live. Una volta scomparsa tra la nuvola di nebbia artificiale la violinista-fantasma, ecco comparire la formazione al completo, con tanto di aggiunta corista di gran bella presenza e grandissima voce. Tutti vestiti di nero, con Roy Khan in veste quasi di prete gotico con quella sua giacca talmente lunga e castigata da quasi impedirgli di muoversi liberamente. Rule the World non poteva che essere la prima vera canzone ad aprire il concerto. Grande energia da parte di tutti, nonostante venissero da un'intera settimana di concerti non-stop, e la voce non effettata di Roy è sicuramente parsa molto più gradevole rispetto al cd. Comunque la sua stanchezza era davvero molto visibile, e presto si è fatta sentire anche a livello vocale, con alcune imperfezioni e bavature in Nights of Arabia, infatti successivamente c'è stata una lunga pausa in sua assenza, riempita dalle performance soliste improvvisate di basso e chitarra. Un successivo pezzo strumentale globale che ha aperto uno splendido, stupefacente assolo di batteria, veramente da lasciare a bocca aperta. Con il primo cambio d'abito, alleggerito dalla pesante paladrana con una giacca corta molto sportiva, Roy ha fatto il suo rientro sul palco per The Human Stain, anche questa resa benissimo senza quei fastidiosi effetti vocali eletronici che appaiono invece sul cd. Ma la voce persa in una settimana di show a ripetizione, non si recupera con una pausa di qualche minuto, infatti in The Haunting ho notato altre sbavauture e cali di voce imporanti, fortuna che la bravissima corista, anche questa cambiatasi nella pausa, ha coperto bene e aiutato Roy nelle note alte difficili da raggiungere quando si hanno problemi di voce. Sublime Eden Echo già bellissima di per se su cd, ma dal vivo è stata assolutamente epocale. Nuova pausa per i cantanti con un assolo di tastiera, per poi rientrare con l'eccezionale Forever ed una nuova giacca per Roy, sullo stile più militaristico dai grandi bottoni bombati. Prima finta fine verso le 22,30 dopo un'ora di show, che ha poi riportato la band sul palco per altri 3 brani ed una nuova giacca per Roy, molto simile alla precedente solo con una stoffa dipo tappezzeria grigio scuro. Ultima pausa con finta dipartita, prima della dura March of Mephisto dove la seconda voce, in originale interpretata da Shagrath dei Dimmu Borgir, è giunta da Thomas Youngblood, primo chitarrista, con meno cattiveria ma comunque ottima performance. E Roy ecco nuovamente indossare una nuova giacca tipo prete. Ultima canzone ad un'ora e mezza precisa dall'inizio dello show, alle 23,30. Non un concerto lungo, ma certamente molto intenso e di grande livello. Pubblico fantastico, che come me ha cantato tutte le canzoni, sapendo perfettamente ogni strofa, ogni ritornello a memoria. Tra l'altro era anche un pubblico piuttosto intonato anche in canzoni lente come Abandoned. Davvero una miscela indimenticabile, concerto che resterà dentro e non si può dimenticare facilmente.
A presto alcune foto ^^ con questa connessione lenta non posso metterle....
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