J rock e Visual kei., la scena nipponica vista da vicino.

« Older   Newer »
  Share  
RagazzoMorto
view post Posted on 7/12/2006, 14:09




il JRock

Nel 1989 esce Blue Blood, che per molti versi è da considerarsi un album storico per la musica giapponese.

Si tratta del primo album che gli X pubblicano per una major e porta l’heavy, il metal e il rock nelle classifiche nipponiche dando il via al filone visual e al jrock.

Ancor prima della musica colpisce il look che porta ad una rivoluzione dei costumi nel pubblico e nelle band successive, che tenteranno per molto tempo di imitare il loro stile, chiamato Visual Kei, nel quale si può riconoscere una diretta, ma non esclusiva, derivazione dal glam rock inglese degli anni 70.

Non per niente i gruppi che in Giappone più hanno avuto successo negli anni 70/80 sono stati i Queen, i T-Rex di Marc Bolan, ma soprattutto i Kiss, e non casualmente proprio di quest’ultimi, tutti i membri degli X sono stati grandi fan.


Il look Visual è androgino, eccessivo, tutti i musicisti sono uomini ma non all’apparenza: capelli lunghi e coloratissimi dalle pettinature più varie, trucco pesante e vestiti eccessivi, i riferimenti di certo non sono solo al glam, ma anche alla cultura giapponese degli anime e al teatro kabuki, il teatro tradizionale nipponico.

La vitalità dell’ambiente musicale è veramente notevole ed il risultato è che presto le arene non si riempiono più solo per i grandi nomi internazionali e tutta l’Asia è invasa dal fenomeno J-Rock tanto che il mercato musicale giapponese viene considerato secondo solo a quello degli Stati Uniti.

Con il passare degli anni lo stile Visual muta e si trasforma, così come il gusto popolare, e gli esponenti storici come gli X, i Luna Sea, i Glay di pari passo con la loro crescente popolarità perdono le loro caratteristiche più eccentriche (tranne qualche eccezione) e acquistano in esperienza e capacità raggiungendo risultati stilistici notevoli.

Di fronte all’ipocrisia di un mercato musicale troppo chiuso alle novità e dominato dall’anglofonia intesa non solo come linguaggio ma anche come sonorità musicali, il mercato musicale giapponese si trova di fronte ad una chiusura commerciale, in parte voluta e in parte certamente imposta. Della musica giapponese in occidente si conosce solo il pop prodotto appositamente per l’esportazione che in patria non ha alcun seguito di una qualche rilevanza, mentre il rock di qualità non è mai stato esportato anche se sono coinvolte tutte le grandi major come Toshiba-Emi e Sony.


Questa chiusura commerciale non è però mai completamente corrisposta ad una chiusura artistica, in quanto le collaborazioni tra artisti giapponesi ed “occidentali” non sono mancate, come quelle con i Kiss, Queen e Frank Zappa. mi ricordo per esempio Yoshiki,che ha collaborato con James Taylor (drummer dei Queen),o i Sex Machineguns che hanno jammato live con Paul Gilbert!



Blue Blood è il primo album degli X pubblicato da una major, la Sony Records, finalmente interessata al gruppo dopo che il leader Yoshiki aveva creato una etichetta indipendente, la Extasy Records, e pubblicato il loro primo album.



Praticamente tutte le canzoni contenute nell’album sono diventate dei classici a partire da Kurenai, passando da Endless Rain, tipica ballata “yoshikiana”, Orgasm, una delle canzoni più veloci mai scritte, fino a Week End e X cavalli di battaglia di sempre.

Il disco pecca a tratti di prolissità ma lascia intuire le potenzialità che durante gli anni '90 gli X svilupperanno appieno con i successivi album Jealousy, Art of Life (un album contenente una sola complessissima canzone da più di 29 minuti) e Dahlia, diventando il primo gruppo rock del Giappone.

Nel 1991 fu chiesto loro di suonare la notte del 30 e 31 dicembre al Tokio Dome, onore prima riservato ai grandi artisti occidentali. Fu questo il segnale definitivo che gli X avevano dato il via ad una nuova sensibilità musicale e i gruppi che seguirono le loro orme si moltiplicarono molto velocemente come i Luna Sea, i Glay entrambi prodotti dalla stessa Extasy Records ed i L’Arc en Ciel che presero in consegna il testimone lasciato dagli X Japan dopo il loro scioglimento nel 1997.

Visual Kei

Lo stile Visual è nato a cavallo tra gli anni 70 e 80, in Giappone ed è la fusione tra gli stili occidentali del punk, glam, gotico, dark.
Il Visual è una caratteristica delle rock band giapponesi, che sono composte quasi esclusivamente da artisti di sesso maschile, che amano esibirsi con un look stravagante e provocatorio. Hanno un trucco pesante,il quale da loro, spesso, un aspetto androgino; hanno acconciature strane e coloratissime ed il vestiario è caratterizzato soprattutto da pizzo e pelle. Hanno inoltre moltissimi accessori.

Il look visual in sè, tuttavia, non si può catalogare, poichè può spaziare dal
mondo colorato e luccicante del glam, ai canoni decisamente opposti del gotico.
Quindi ogni artista o gruppo può adottare il visual in diverse forme.

image
Due esempi: gli X Japan che negli anni 80 introdussero le acconciature sparate e tutte colorate,
e i Malice Mizer che indossano costumi che richiamavano vagamente il settecento francese.
image

Accade spesso però che un gruppo debutta come Visual e poi con il tempo
abbandoni lo stile per tornare normale, per scelta o per maturazione musicale.
Comunque è difficile definire il genere musicale in base al Visual, in più il vestiario può cambiare a dipendenza del gusto dell’artista, e quindi a volte è anche in contrasto alla musica suonata.

Il Visual look non coinvolge solo i gruppi musicali ma anche i loro fans.

Il caso più interessante sono le gothic lolita, non bisogna però farsi ingannare
dal nome perché il gotico giapponese assomiglia ben poco a quello occidentale.
Lo stile delle gothic lolita si rifà espressamente al look di certe band che richiama atmosfere di altri tempi.

Es: Mana dei Malice Mizer è titolare di una delle più famose marche
produttrici di abiti ecessori in stile “gothic lolita”.
Comunque anche qui il look subisce variazioni a dipendenza dai gusti e
contaminazioni di altri generi musicali.
image



possiamo cmq definire due tronconi principali.. le band che si rifanno a un sound più moderno,e band che hanno uno sound metal più classico. più occidentale,ecco.

nei classici possiamo trovare i succitati X Japan

image

i miei idoli personali Sex MachineGuns (forse quelli con lo stile più occidentale di tutti.)
image

i Luna Sea
image

Lareine
image

Onmyouza,che si rifanno al look del giappone medievale.
image

e i Moi Dix Mois, nuova goticissima creatura di Mana.
image



mentre fra i "moderni" citerei i Dir En Grey,probabilmente tra i più famosi.

image

e poi..
D'Espairs Ray
image

i Gazette
image

i Kagerou
image

gli Aliene Ma'Riage
image

i Noire Fleurir(più sull'industrial)
image

e tanti atri...

ci sarebbe da approfondire ancora... magari più avanti lo farò..

spero apprezziate il mio lavoro,infamacci! :D
 
Top
janno
view post Posted on 7/12/2006, 14:18




Si si molto interessante bravo!!!! Poi l'hai tirato giù in un attimo i miei complimenti!!! Aspetto la seconda parte, magari entrando più nel dettaglio dei gruppi + significativi della scena, ma ovviamente nn c'è alcuna fretta!
GRANDE!
 
Top
RagazzoMorto
view post Posted on 7/12/2006, 14:20




diciamo che qui ho sfruttato le mie conoscenze.. per uno speciale più approfondito su band,mebri e discografie mi devo sbattere molto di più :P
 
Top
La Fallen Angel
view post Posted on 7/12/2006, 14:31




Io ho pubblicato un articolo sui Moi Dix Mois sull'ultimo numero delal fanzine Esperimento Violetto (n°11) ^^
 
Top
janno
view post Posted on 7/12/2006, 14:34




Se hai voglia pubblicalo anche qui, ovviamente citando la fanzine :)
 
Top
La Fallen Angel
view post Posted on 7/12/2006, 14:40




Quando torno dal ponte lo posterò, adesso non ce l'ho dietro purtroppo...
 
Top
Li0NRaFaL3
view post Posted on 7/12/2006, 14:44




Malice Mizer dell'ultimo periodo (quello con Klaha alla voce) mi fanno impazzire
 
Top
La Fallen Angel
view post Posted on 14/12/2006, 11:19




Come promesso ecco anche il mio articolo (publicato sul numero 11 della fanzine Esperimento Violetto) in merito alla scena j-rock giapponese. ^^ In particolare io vi parlo dei Moi Dix Mois

MOI DIX MOIS
Il lato oscuro del Sol levante

Nonostante il nome non stiamo parlando di una band francese, nonostante la musica non stiamo nemmeno parlando di un gruppo europeo, ma allora chi sono davvero questi Moi Dix Mois?

Scopriamolo insieme.

Moi Dix Mois è una delle band più innovative ed oscure del panorama goth-alternative giapponese, la quale popolarità si sta espandendo anche nei domini occidentali.
Nati dalla mente del geniale e misterioso chitarrista Mana (il quale vero nome potrebbe essere Manabu Satoru) dopo lo scioglimento dei Malice Mizer, una delle band chiave del panorama rock giapponese, i Moi Dix Mois hanno subito mietuto un numero incredibile di fans soprattutto grazie al loro abbigliamento da “gothic lolita”, stile molto apprezzato e diffuso nel paese del sol levante.
Hanno visto la luce nel 2002, il 19 Marzo, giorno del compleanno del loro leader, con una formazione assai essenziale: Mana alla chitarra, Juka alla voce e Kazuno al basso. L’identità dei due fiancheggiatori di Mana è stata resa nota però solo molti mesi dopo dall’inizio del progetto Moi Dix Mois, per dare un tocco di mistero in più ad una band dall’originalità già scontata.
Per gli altri strumenti: batteria e synth, Mana si è rivolto a professionisti esterni alla band, tra i quali il batterista Tohru, divenuto membro ufficiale solo dopo il secondo singolo.
Il 19 Novembre 2002 viene pubblicato il loro primo ed attesissimo singolo, Dialogue Symphonie, ma per poter gustare l’album completo, Dix Infernal, si è dovuto attendere sino al successivo compleanno di Mana, il 19 Marzo 2003. Con una copertina d’effetto, dove un Mana alato spunta fuori da un vortice di fiamme, Dix Infernal ci regala un booklet pieno di foto artistiche e dannatamente gotiche, ma dal punto di vista musicale si capisce che il sound dei Moi Dix Mois ha ancora bisogno di molti ritocchi, soprattutto secondo l’orecchio di un’occidentale, abituata alle sonorità cattive del black/death metal nordico o alla sontuosa arte funeraria delle band goth alla Sopor Aeternus. La chitarra ha un volume basso ed è surclassata da una voce ancora troppo pop per risultare convincente. Inoltre il cantato in giapponese, per un orecchio abituato a sentire testi prevalentemente inglesi, tedeschi o norvegesi, ha bisogno di molti ascolti prima di piacere.
Ad ogni modo resta comunque una scelta stilistica accattivante che, dopo alcuni ascolti approfonditi, superato lo stupore e lo scetticismo iniziali, risulta piuttosto piacevole. Il sound è ricco di assoldi i chitarra piuttosto cattivi, abbellito da suoni campionati di campane o vetri che s’infrangono e synth che danno un tocco di modernità.
Comunque in Giappone l’album riscuote un vero e proprio grande successo, tanto da spingere i Moi Dix Mois a creare il curatissimo dvd Dix Infernal-Scars of Sabbath, che racchiude la registrazione video della serata conclusiva del tour di lancio dell’album.
Il nuovo singolo Shadow Temple arriva appena un anno dopo, il 31 Maggio 2004, con l’aggiunta di un misterioso membro, Shadow X, addetto ai brevi richiami in simil screaming che compaiono qua e la in alcune tracce. Molto probabilmente si tratta dello stesso Mana.
I tempi d’attesa dell’album questa volta si fanno più ristretti, infatti già il 20 luglio Nocturnal Opera è disponibile nei negozi di dischi di tutto il Giappone. Questa volta Mana ha puntato su una copertina più sobria: lui in primo piano armato di falce, nel mezzo di un sontuoso salone sfuocato sulle tinte dell’oro. Ed anche le sonorità si sono fatte più mature. Il piano, più classico e meno elettronico, diviene una componente importante di tutte le tracce dell’album, inoltre c’è l’aggiunta di una bellissima voce femminile in parecchie songs. Il ruolo di Juka è sempre molto pop, ma ci sono più richiami death, con l’aggiunta di alcuni gridi in screaming. La batteria è molto più pestata, in alcuni punti diventa quasi black metal, mentre la chitarra è però ancora troppo bassa, nonostante la bravura di Mana. Il sound tende ancora troppo ad esaltare la voce di Juka, assolutamente poco adatta al genere. Ad ogni modo Nocturnal Opera è sicuramente un album più maturo e ragionato, infatti la sua popolarità giunge sino in Europa, dove Mana arriva pure a fare la sua prima apparizione, tenutasi al Japan Expo di Parigi.
Ma Mana è nel pieno della fase creativa, infatti solo pochi mesi dopo, il 6 ottobre, fa uscire il terzo singolo, Pageant. Inoltre c’è l’aggiunta di un nuovo membro alla band, il secondo chitarrista K.
E finalmente anche i fans occidentali possono gioire, infatti nel tour 2005 Invite to Immorality sono comprese 2 tappe europee: una a Parigi ed una a Monaco di Baviera.
Al ritorno in Giappone, dove il tour si conclude con un grande successo, Juka decide di lasciare (finalmente!!!) la band per divergenze artistiche, ma Mana non rimane molto sconvolto dalla cosa.
Il 27 luglio 2005 esce il nuovo dvd omonimo del tour 2005, Invite to Immorality, comprensivo anche di edizione speciale in 2 dvd.
Verso la fine dell’anno arriva anche un’edizione limitata in 2 cd di Nocturnal Opera sul mercato europeo, per la casa discografica tedesca Trisol. E finalmente i Moi Dix Mois sono entrati a far parte del mondo metal europeo!! Infatti il nuovissimo album Beyond the Gate esce il 1 marzo 2006 in contemporaneamente in Giappone ed in Europa, inoltre il tour di promozione dell’album torna a toccare Parigi e Monaco di Baviera, rispettivamente il 17 ed il 19 Marzo.
In Beyond the Gate possiamo ammirare il nuovo cantante Seth, nonché K che da solo chitarrista è evoluto anche a secondo cantante.
Al ritorno in Giappone dal tour europeo, un nuovo cambio di membri per i Moi Dix Mois. Al posto di Kazuno e Tohru, che hanno deciso di lasciare la band per dedicarsi ad altri progetti, sono subentrati Sugiya e Hayato, rispettivamente al basso ed alla batteria.
Con questa nuova formazione, la band si prepara ad uno degli eventi europei più importanti per il filone goth-alternative: il The Wake Gotik Treffen, tenutosi dal 2 al 5 Giugno 2006 a Lipsia in Germania. La loro presenza a questo festival simboleggia quanto i Moi Dix Mois siano entrati nel cuore del popolo europeo, soprattutto di quello tedesco.
Ma non è finita qui…erano previste anche diverse tappe del tour negli U.S.A., dal 2 al 12 Luglio, ma, per alcune divergenze, sono state annullate.
Un Mana instancabile ha già preparato il nuovo singolo Lament Miss, in uscita in Europa il 4 Ottobre.

Insomma, ci troviamo davanti ad un fenomeno in piena espansione, ad un vulcano di idee che non accenna a diminuire la sua furia, la sua voglia di trasmettere l’arte oscura della propria anima.

(…) nella cripta della cattedrale della rosa nera
un banchetto di sangue viene consumato
accoglimi fra le tue spire...
"perché riesci a vedere solo il buio della malinconia?"(…)
 
Top
VicRattlehead
view post Posted on 14/12/2006, 13:47




devo ammettere che di tutte queste band conosco solo gli X Japan e i D'Espairs Ray :P
 
Top
8 replies since 7/12/2006, 14:09   400 views
  Share