| recensione da metallus di Framin Armageddon:
Deludente. Fa un certo effetto parlare in questi termini di un disco degli Iced Earth, ma dai tempi di ‘The Glorious Burden’, la band di Jon Schaffer sembra aver perso la bussola. Una debacle di cui Tim Owens, l’eterno “sostituto di…” che sembra non trovare pace, non è il principale responsabile, anche se continuiamo a credere che uno screamer non sia l’interprete più adatto per dei brani che vogliono essere anthemici e dal flavour epico. Si sa, l’eleganza di un Matt Barlow non si trova dietro l’angolo. Se volete ascoltare un grande Tim Owens, procuratevi l’album dei suoi Beyond Fear, dove il comunque ottimo vocalist è decisamente a proprio agio. Chiusa la parentesi, analizziamo il problema che, ferma restando l’esperienza della band e il suo spessore tecnico, è insito proprio nella qualità dei pezzi: ripetitivi, poco avvincenti, semplicemente brutti. E spiace osservare come un chitarrista fantasioso ed aggressivo come Schaffer, che tra l’altro demanda molte parti al nuovo arrivato Troy Seele, insista sui mid tempos e sulle cavalcate vagamente maideniane, riciclando riff in massima parte innocui e ricorrendo a refrain corali un po’ troppo da Oktober Fest (il terribile singolo ‘Ten Thousand Strong’ la dice lunga in questo senso…). Non mancano delle impennate qualitative superiori alla media, ma ci sembra lecito pretendere il meglio dai floridiani e non solo qualche sprazzo positivo. Certo la tellurica ‘Setian Massacre’, insieme a ‘Something Wicked Pt.2’ e alla conclusiva ‘The Awakening’ (con tanto di infiltrazioni etniche) lasciano una certa soddisfazione, ma è decisamente poco se consideriamo che il concept comprende ben diciannove pezzi, sebbene si debbano annoverare delle intro e delle outro acustico/sinfoniche abbastanza inutili. Ne deriva un disco di power metal canonico e avaro di sorprese, dove l’unica preoccupazione della band sembra quello di svolgere il compitino senza sbagliare troppo. Inutile tirare in ballo il passato: ‘Something Wicked This Way Comes’ resta un capolavoro, ‘Framing Armageddon’ invece finirà presto nel dimenticatoio.
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